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Il Sogno Di Maria
Fabrizio De Andre
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Il sogno di Maria
Mi- Sol Re MI-
Nel grembo umido, scuro del tempio, l'ombra era fredda, gonfia d'incenso;
Sol Re Mi- l'angelo
come ogni sera ad insegnarmi una nuova preghiera:
Sol Re Do Si
poi d'improvviso mi sciolse le mani e le mie braccia divennero ali...
Sol Re Do Re Si
quando mi chiese "Conosci l'Estate ?" io, per un giorno, per un momento,
La- Mi- Si7 Mi-
corsi a vedere il colore del vento.
Volammo davvero sopra le case, oltre i cancelli, gli orti, le strade...
Poi scivolammo fra valli fiorite dove all'ulivo si abbraccia la vite...
Scendemmo la' dove il giorno si perde a cercarsi da solo, nascosto fra il verde,
e lui parlo' come quando si prega, ed alla fine d'ogni preghiera,
contava una vertebra della mia schiena.
Parlato: "Non temere, Maria, infatti hai trovato grazia presso il Signore
e per opera Sua concepirai un figlio..."
Le ombre lunghe dei sacerdoti costrinsero il sogno in un cerchio di voci.
Con le ali di prima pensai di scappare ma il braccio era nudo e non seppe volare:
poi vidi l'angelo mutarsi in cometa ed i volti severi divennero pietra,
le loro braccia profili di rami, nei gesti immobili d'un'altra vita,
foglie le mani, spine le dita.
Voci di strada, rumori di gente, mi rubarono al sogno per ridarmi al presente.
Sbiadi' l'immagine, stinse il colore, ma l'eco lontana di brevi parole
ripeteva d'un angelo la strana preghiera dove forse era sogno, ma sonno non era,
"Lo chiameranno figlio di Dio" ; parole confuse nella mia mente,
svanite in un sogno ma impresse nel ventre.
Mi- La- Si7 Mi-
E la parola ormai sfinita... si sciolse in pianto.
La- Re Sol
Ma la paura dalle labbra si raccolse negli occhi
Si7 Mi-
semichiusi nel gesto, d'una quiete apparente...
La- Si7 Mi-
che si consuma nell'attesa d'uno sguardo indulgente.
La- Re Sol Si Mi-
E tu, piano, posasti le dita all'orlo della sua fronte:
La- Re Sol Fa# Si7 Mi-
i vecchi quando accarezzano hanno il timore di far troppo forte...